Nuova luce per gli arazzi fiamminghi del Museo nazionale di Palazzo Mansi

Mercoledì, 16 Giugno, 2021

La Direzione regionale musei della Toscana inaugura la nuova illuminazione
realizzata dalla ditta ZR Light con ERCO Illuminazione Srl,
grazie al contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Inaugurata, mercoledì 16 giugno, la nuova illuminazione degli arazzi seicenteschi degli appartamenti monumentali del Museo nazionale di Palazzo Mansi, realizzata dalla ditta ZR Light con ERCO Illuminazione Srl, grazie al contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

I diciotto preziosi arazzi fiamminghi raffiguranti Storie di Aureliano e Zenobia decorano le quattro Sale delle allegorie degli Elementi che si succedono al piano nobile di Palazzo Mansi chiudendo, con la Sala dell’Alcova, il percorso degli appartamenti monumentali. Grazie alla nuova illuminazione risplende in ogni dettaglio la magnifica e coloratissima narrazione affidata a questi tessuti, opera di Geraert Peemans, della Manifattura di Bruxelles, su disegno di Justus van Egmont (1601-1674), allievo di Peter Paul Rubens.

Gli appartamenti di parata sono il cuore del percorso museale simbolo del percorso artistico auto celebrativo della famiglia Mansi rappresentato nelle opere e nelle decorazioni avviato dal marchese Ottavio alla fine del Seicento.

Proprio a Ottavio Mansi si deve l’acquisto degli arazzi, mentre l’allestimento odierno risale a Raffaele Mansi Orsetti, ultimo esponente della famiglia, che alla fine dell’Ottocento seguì il gusto dell’epoca che prediligeva ambienti completamente coperti da pesanti stoffe. Il ciclo è giunto a Palazzo Mansi quasi per errore. Nell’estate del 1668, infatti, Ascanio Martini, mercante lucchese attivo ad Anversa e corrispondente di Ottavio Mansi, inviò per sbaglio al marchese una “tappezzeria finissima di disegno raro e foggia nuova” al posto di “tovaglie” e “telerie Bianche” da lui richieste. Ottavio cercò di rivendere la costosa merce ma non ebbe successo, così le opere rimasero a Lucca.

I diciotto panni tessuti raffigurano la triste storia di Zenobia, principessa di Palmira, antica capitale della Siria, che nel 272 d.C. difese fino allo stremo delle forze la sua terra dall’esercito romano guidato da Aureliano. L’imperatore, tuttavia, la sconfisse e la portò a Roma in catene d’oro. Ogni scena è incorniciata entro larghe bordure decorate con ghirlande di frutta e fiori legate da nastri colorati, animali esotici, aquile e vasi, mentre in alto, al centro di alcuni degli arazzi, è descritto in latino l’episodio rappresentato. Ogni panno mostra figure imponenti che si muovono con gesti ampi e occupano scene di gusto teatrale, anche nelle pose e nelle espressioni enfatiche.

Gli arazzi sono fissati con cornici dorate secondo un criterio legato alle loro forme e dimensioni e non alla successione logica della storia narrata, anche perché molti sono stati tagliati o cuciti con altri per adattarsi alla forma delle pareti. Il ciclo, infatti, si apre nella Sala dell’Allegoria della Terra col Trionfo di Aureliano e si chiude nella Sala dell’Allegoria del Fuoco con Zenobia e Odenato alla testa del loro esercito, episodio, questo, che si svolge ben prima della cattura di Zenobia, figurata al cospetto di Aureliano nella seconda sala dedicata all’Allegoria dell’Acqua.

L’allestimento è arricchito da arazzetti verticali con Storie di Antonio e Cleopatra inseriti da Raffaello Mansi Orsetti per coprire gli spazi vuoti lasciati dai grandi panni con Storie di Aureliano e Zenobia. Gli arazzetti, pur non coerenti col racconto principale, ne completano l’allestimento e sono identificati dalla dicitura Pars Accomoda.

Il nuovo impianto di illuminazione, realizzato dalla ditta ZR Light con ERCO Illuminazione Srl, si compone di sobri elementi illuminanti posizionati a terra e perfettamente integrati con l’ambiente che ospitano anche le didascalie delle scene figurate. Corredati da led con grado di illuminazione adeguato ai parametri conservativi necessari, i corpi illuminanti garantiscono un’ottima e diffusa distribuzione luminosa col minimo assorbimento energetico e di ingombro.

L’ambizioso nuovo progetto immerge il visitatore in una atmosfera di grande suggestione e completa l’allestimento illuminotecnico recentemente realizzato nella prima sala della Pinacoteca del Museo. Realizzato col contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca tramite art bonus, il progetto si inserisce in una più ampia erogazione liberale pluriennale con cui la Fondazione finanzia molteplici progetti di valorizzazione dei Musei nazionali di Lucca, come l’allestimento illuminotecnico della prima sala della Pinacoteca di Palazzo Mansi, già realizzato nel 2018, sempre in collaborazione con ERCO e ZR Light.

Il progetto illuminotecnico è stato curato dal Lighting Designer Maurizio Morelli della ZR Light di Campi Bisenzio (FI) che ha proposto e concepito un’illuminazione wallwasher dal basso mediante paletti custom nei quali sono stati inseriti apparecchi ERCO Compar lineari 6W 3000°K CRI>90 che oltre ad illuminare in maniera perfetta le superfici verticali fungono da dissuasori rispetto alle opere e da porta didascalie illustrative, restituendo la magnifica e vivace manifattura di questi tessuti con valori consoni alla loro conservazione.

 

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