Il grande salone centrale, il cui allestimento allude a una navata di chiesa, ospita affreschi staccati, ricche tavole a fondo oro e sculture di autori locali o forestieri attivi in città. Da segnalare le raffinate figure scolpite da Giroldo da Como per San Frediano, la Vergine col Bambino di Tino di Camaino, il Sant’Antonio abate di Francesco di Valdambrino, il Cristo patiens di Deodato Orlandi (1288), i preziosi trittici di Spinello Aretino e Angelo Puccinelli. Come un altar maggiore, fa da scenografico sfondo la grande ‘macchina’ ideata dal senese Priamo della Quercia che riesce a combinare armoniosamente architettura, pittura e scultura.
Il ‘passaggio’ dal Gotico al Rinascimento si risolve nella sala successiva con le prime opere di sapore e tratti rinascimentali, a testimonianza degli stretti rapporti della città di Lucca con l’ambiente artistico fiorentino; si segnalano le due terracotte attribuite a Donatello raffiguranti la Madonna col Bambino provenienti da edicole viarie.