Compiutamente barocche le opere di due importanti forestieri attivi in città, Giovanni Lanfranco e Guido Reni ai quali si affiancano opere di Paolo Biancucci, esponente di spicco della scuola pittorica locale. Si documenta poi con ampiezza l’attività del maggior esponente della pittura ‘caravaggesca’ a Lucca, Pietro Paolini. Seguono tele dei lucchesi Girolamo Scaglia e Antonio Franchi, pittore di altissimo livello divenuto, a Firenze, il ritrattista ufficiale della corte medicea. L’ultima sala del Museo accoglie i dipinti di Giovan Domenico Lombardi, pittore dai toni eleganti e probabile maestro di Pompeo Batoni al quale si devono l’Estasi di Santa Caterina e Il martirio di San Bartolomeo ad esse si è aggiunto recentemente il piccolo ma preziosissimo dipinto con L’estasi di Santa Teresa acquistato sul mercato antiquario.
Pompeo Batoni, il più celebrato pittore italiano della seconda metà del secolo XVIII, costituisce il trait-d’union tra le collezioni di Villa Guinigi e quelle di Palazzo Mansi dove, nelle nuove sale al secondo piano, si riprende il filo cronologico dell’arte a Lucca proprio a cominciare da Batoni, autore del ritratto dell’Arcivescovo Mansi lì esposto, per arrivare alla prima metà del Ventesimo secolo.